Che hanno in comune un Istituto come quello storico postale di Prato e un’Associazione come l’ASPoT, oltre al fatto di aver sede in Toscana? Molto più di quanto non sembri...
Storia postale e filatelia, se non ci si limita a uno sguardo superficiale, sono capaci di proiettarci in innumerevoli ambiti del sapere. Comunicazione, geografia, storia, religione, ogni ramo delle scienze, letteratura, arte e moltissimo altro può essere approfondito prendendo abbrivio e spunto da un francobollo o da una missiva. E non è corretto parlare di nozionismo in quanto le nozioni non prevedono approfondimento, né una elaborazione e organizzazione critica di ciò che si è appreso. Quello che può scaturire dall’hobby dei re e re degli hobby è vera cultura. Il collezionista deve mettere di suo la curiosità e la voglia di sapere, un pizzico di capacità di ricerca e la passione; e ciò che ne ricaverà sarà un bagaglio culturale invidiabile, oltre a un sano ed entusiasmante divertimento. Che ci si muova in ambito culturale lo dimostra appieno un’istituzione come l’ISSP, l’Istituto di Studi Storici Postali. Ha sede a Prato, nell’antico palazzo che fu di Francesco Datini, famoso mercante medievale del quale si conserva ancora il prezioso e monumentale archivio di lettere e carteggi, libri contabili e titoli di credito...
Restiamo nella regione del divino Dante e nell’ambito degli studi postali e andiamo a conoscere l’ASPoT, ovvero l’Associazione per lo Studio della Storia Postale Toscana. Nata a Livorno nel 1995, riunisce studiosi e collezionisti appassionati dell’argomento, promuove studi personali o collettivi e aiuta i soci nella pubblicazione di volumi e monografie. La quota associativa è di 40 euro. Molto specialistica negli interessi, questa associazione vanta 80 soci, in lenta ma costante crescita visto che nel 2000 se ne contavano 55. A tutti loro, ogni sei mesi e gratuitamente, viene inviata la rivista Il Monitore... leggi tutto l'articolo

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